Da un po’ di giorni i media nazionali parlano di una possibile uscita della Grecia dalla zona euro con la “benedizione” – poi smentita – della Germania.
I vari Tg (specie della RAI) hanno enfatizzato le dichiarazioni della Commissione europea e della Germania che hanno affermato che l’appartenenza alla zona euro è irreversibile.
Ebbene, il compito di un buon giornalista sarebbe quello di verificare ciò che viene dichiarato e di contestare le menzogne, invece di diffonderle impunemente al pubblico.
Purtroppo, i giornalisti dei Tg non lo fanno, anzi, col loro colpevole silenzio (assenso!) “ratificano” GRANDISSIME BUGIE!
Perciò, a questi giornalisti ignoranti (nel migliore dei casi) o servi (“a pensar male si fa peccato…”), faccio presente – come intuizione di buonsenso – che nulla è eterno, specie se frutto dell’azione umana. I greci l’avevano capito qualche migliaio di anni fa… “Pánta rêi”! Figuriamoci gli accordi tra le nazioni!
Infatti, il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre 2009, ha introdotto una novità: l’art. 50 TUE (Trattato Unione Europea) con il quale si attribuisce (possibilità fino ad allora non codificata) ad ogni stato membro dell’Unione Europea la facoltà di decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’UE.
Gli Stati, quindi, godono di una piena discrezionalità nel abbandonare l’UE, senza che sia richiesto alcun obbligo di motivazione.
Contrariamente al trattato di adesione non è richiesta alcuna approvazione del recesso da parte degli altri Stati membri
Il recesso è “ad nutum”, cioè assolutamente libero, arbitrario e rimesso alla esclusiva volontà dello Stato che desidera abbandonare la nave… ops, pardon, l’Unione.
Successivamente la procedura prevede il tentativo, tramite negoziati, di giungere ad un accordo (che deve essere approvato dal Parlamento europeo), tra lo Stato e l’UE, che regoli l’uscita dello Stato, le reciproche pendenze ed i rapporti futuri tra le parti.
Ma, quand’anche non si giunga ad alcun accordo, DUE ANNI DOPO a partire dalla data di notifica con la quale si è avviata la procedura di recesso, i TRATTATI DELL’UNIONE CESSERANNO DI ESSERE APPLICATI ALLO STATO recedente.
Per cui l’EURO E L’UNIONE EUROPEA, ANCHE GIURIDICAMENTE, SONO REVERSIBILISSIMI!
DITELO AI GIORNALISTI E AI POLITICI e condivida pure chi vuole contribuire a smascherare questa duratura menzogna!
Paolo Piccione